lupo

sabato 14 marzo 2015

Breve sintesi sull'assemblea sociale

L’assemblea di venerdì ha evidenziato la insufficienza della sinistra al governo della città nel porsi di fronte all’aumentare delle condizioni di povertà ed indigenza di una fascia consistente di cittadini. Circa 350 famiglie ricorrono al “welfare paritario” della Caritas mentre di politiche attive per creare lavoro, azionando le pur limitate leve disponibili per il Comune non se ne parla, a fronte di circa ulteriori 1.200.000 euro di tagli previsti dal governo Renzi, tanto caro al sindaco Pugnaloni. O meglio, qualcosa si è prospettato: orti collettivi su piccoli appezzamenti di terra dati in concessione per autoconsumo (un affare… con l’acqua da approvvigionare dall’acquedotto), il ripristino dell’agenzia interinale comunale messa in piedi dalle Liste Civiche quando governavano e tanto criticata dalle opposizioni, una seria indagine sull’evasione fiscale dei grandi evasori sul modello anconetano, che però ci sembra abbia portato entrate soprattutto sulle multe evase, concessioni di mutui per case ed affitti abbattuti di un 30% ma con garanzia di buste paga affidabili.
 Forti critiche sono emerse anche all’associazione “Noi Anziani” per ritardi nei pagamenti ai volontari indigenti  e per contributi all’affitto della sede giudicati troppo onerosi. Critiche anche al cosiddetto bando dei poveri, circa 20.000 euro per rimborso Tasi, spese sanitarie, Imu,  snobbato e certamente non utile alle circa 350 famiglie che versano in condizioni di povertà estrema. Su questo punto il M5S ha proposto l’istituzione dell’assegno civico sul modello del comune di Ragusa. Di fronte ad una inadeguatezza riconosciuta anche rispetto alla conoscenza dei dati reali risulta non supplente ma decisiva l’azione della Caritas che assiste con buoni pasto circa 330 famiglie, una ottantina osimane, contribuisce con 32000 euro a bollette ed affitti, promuove borse lavoro semestrali,  card x paniere vitale a punteggio e corsi di economia domestica per reinsegnare il risparmio. L’approfondirsi della crisi nel nostro territorio è stata rilevata anche dalla partenza di molti stranieri e dal crollo di richiesta di badanti, dal momento che molte famiglie con disoccupati in casa si occupano direttamente dei propri anziani. Le nostre proposte si sono concentrate su un problema non ancora pienamente esploso, quello legato al diritto all’abitare, in quanto sono ancora relativamente poche le procedure di sfratto esecutive, rispetto alle imminenti potenziali. Tuttavia l’insostenibilità di affitti a 400-500 euro verso famiglie, ma anche singoli, che hanno perso il lavoro o vedono ridursi pesantemente le risorse e quindi sostenendo gli affitti precipitano nella povertà, si sta manifestando in maniera esponenziale. Su questo ci proponiamo di lavorare i prossimi mesi, dando vita ad un servizio antisfratto, divulgando vademecum adeguati sia per privati che Erap. Abbiamo anche esortato il M5S a calare nella realtà osimana il programma nazionale sul social housing.  Soprattutto abbiamo rimarcato la condizione inaccettabile e paradossale di un eccesso di case ed appartamenti sfitti od invenduti (circa 800) che hanno provocato devastazione ambientale e crollo immobiliare, alcune rilevate dalle banche per insolvenza o fallimenti. Su tali proprietà serve una forte azione pubblica che può andare da politiche di incentivazione o pressione per affitti a canone agevolato o gratuito fino alle occupazioni. Il Comune dovrebbe pensare prioritariamente a tale “parco” prima di progettare nuove cementificazioni anche ad uso popolare ed intanto garantirsi, attraverso questo, alloggi di emergenza quando esploderà la questione abitativa. Sulle borse lavoro per attività di servizio e tutela ambientale abbiamo rimarcato quanto grasso venga spalmato dai fondi attinti dalla Regione prima che qualcosa arrivi in tasca al lavoratore formato. Riguardo al paniere vitale abbiamo invitato a considerare provvedimenti di pressione sui supermarket, che oggi non collaborano più alle donazioni per gli indigenti o con la Caritas. Una discussione è stata aperta anche sulla possibilità di effettuare un serio intervento sul biologico, vista la concentrazione di terre in proprietà di enti o fondazioni con cda partecipati, rimarcando che una seria politica agricola su tale settore deve essere necessariamente di “ piano” e non affidata ai tanti piccoli e dispersi che si mettono in rete, perché servono grandi estensioni con incolti e coltivazioni scansionate secondo il grado di resistenza ai parassiti. Il Comitato disoccupati ha presentato le sue proposte per la turnazione sui lavori di servizio avendo a tal scopo costituito anche un’associazione, con l’intenzione di organizzarsi in cooperativa qualora ci fosse la garanzia di poter attuare piccoli lavori ad assegnazione diretta. Ribadita anche la richiesta di garantire il consumo minimo vitale per acqua, energia elettrica e riscaldamento anche per quanti sono in condizione di necessitata morosità. A tal proposito Pasquinelli ha annunciato che  per circa 50 lt di acqua verranno annullati i distacchi. Dalla prossima settimana continueremo gli incontri per mettere in campo il nostro “piano casa”.

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