Le vicende che si accavallano in questi giorni riguardo il destino delle
società partecipate ed in particolare di Astea ci suggeriscono alcuni possibili
scenari pre-elettorali e soprattutto ci inducono a considerare che un solo
preliminare e rilevante punto programmatico potrà qualificare le formazioni
politiche che si contenderanno il governo delle vacche magre alle prossime elezioni comunali; impugnare i patti stabilità.
sabato 27 aprile 2013
mercoledì 24 aprile 2013
tutto in famiglia
Il governo presieduto
dal nipote del mentore di Berlusconi ci incoraggia circa la previsione che nel suo
crollo il Pd si trascinerà dietro anche il Pdl, l’altra gamba su cui in questi venti
anni di bipolarismo ha camminato il partito unico dell’alternanza. Crolleranno insieme perché erano due forze
simbiotiche: il centrosinistra a sfondar porte e Berlusconi ad accomodarsi
graziosamente; lo conferma questo patto delle larghe intese, sancito
addirittura col sangue dinastico, in un preludio di finale ben lontano dalla tragedia
che vorrebbe evocare ma più incline alla farsa. Non fosse che per gli italiani
c’è poco da ridere… presidenzialismo, salasso del fiscal compact , comuni
strozzati dai patti di stabilità; questo dovranno fare con la retorica benedizione di Napolitano e scordiamoci pure le grandi promesse
elettorali degli imbroglioni simbiotici, a partire dalla restituzione dell’Imu
e da un “po’ di lavoro”. Ovviamente ogni volta che si attua una misura
antipopolare o una vera e propria porcata, come questo golpe sovra-
istituzionale dell’inciucio, le borse salgono e lo spread scende per qualche
giorno ma la disoccupazione di massa ce la terremo per molti anni, se non li
aiutiamo a sparire in fretta.
venerdì 19 aprile 2013
I funerali della Thatcher e quelli del Pd
La fine del Pd non ci commuove particolarmente; più o meno potremmo porci sul piano emotivo dei minatori inglesi che esultavano ai funerali della Thatcher, non fosse che alle nostre latitudini cattoliche la pietas subentra in genere all’esultanza un po’ necrofila per il meritato castigo.
lunedì 8 aprile 2013
ancora un compromesso storico?
Ancora un compromesso storico?
Era chiaro dalla sua istituzione che la commissione dei saggi doveva preparare il governo del grande inciucio, rimandando a quegli intenti di Unità nazionale ricordati a proposito da Napolitano riferendosi al periodo dell’austerità seguita alla crisi petrolifera e della lotta al terrorismo. In quegli anni fu varato un esecutivo che fece dell’asse Dc – Pci la base di una convergenza sulle misure da prendere per venire a capo della sovversione sociale, con il partito comunista impegnato a fornire sostegno esterno ad un monocolore democristiano.
Era chiaro dalla sua istituzione che la commissione dei saggi doveva preparare il governo del grande inciucio, rimandando a quegli intenti di Unità nazionale ricordati a proposito da Napolitano riferendosi al periodo dell’austerità seguita alla crisi petrolifera e della lotta al terrorismo. In quegli anni fu varato un esecutivo che fece dell’asse Dc – Pci la base di una convergenza sulle misure da prendere per venire a capo della sovversione sociale, con il partito comunista impegnato a fornire sostegno esterno ad un monocolore democristiano.
venerdì 5 aprile 2013
Il peggiorista
Napolitano riuscirà a lasciare il suo incarico lasciando di se il peggior ricordo possibile, coerentemente, però, con quanto ha rappresentato nella sua storia politica, in larga parte coincisa con quella del Pci.
In vista delle prossime comunali
A un anno dalle prossime elezioni
comunali si può tranquillamente affermare che questa maggioranza politica
osimana, totalmente dominata dalle liste civiche, è da registrare tra i Governi
dell’Anonimato. E questo non perché questioni e tematiche degne di essere
affrontate a Osimo non ve ne siano, bensì non si opera per la mancanza di una
coesione interna alle liste civiche, da loro stessi ammesso, riferendosi al
venir meno di una delle tre U, quella dell’Unità.
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